Linux su partizione HFS+ (prima parte)

linux.pngLinux è un gran bel sistema operativo, è vero, e funziona anche molto bene sulla maggior parte dei Mac, ma quando si tratta di farlo cooperare con il Mac OS (classico o X che sia…) si rischia sempre di impazzire.

Certo, questo sistema operativo può, in genere, almeno leggere i dischi Mac (e, se formattati senza le opzioni più recenti, può anche scriverci senza nessun problema), esiste un (alquanto instabile) driver che permette ad OS X di utilizzare i dischi formattati in EXT3 (il formato attualmente più utilizzato dagli utenti del pinguino) ed EXT2, la sua versione precedente, ma sono soluzioni scomode, noiose e decisamente seccanti, specialmente quella relativa ad OS X: il driver in questione decisamente non è il massimo e sconsiglio fermamente di tenerlo caricato se non avete un impellente bisogno di farne uso. Per quanto riguarda Mac OS 9, invece, è ancora peggio: non esiste nessuna utility, da quello che ne so, che permetta a questo "vecchio" sistema di leggere un qualsivoglia formato utilizzato nel mondo del pinguino.
Quello che, oltretutto, fa davvero arrabbiare è che molti filesystem utilizzati su Linux, a cominciare dall'EXT3, sono supportati direttamente dall'Open Firmware dei Mac PPC (e sicuramente esiste un modulo per aggiungerne il supporto all'EFI degli Intel, se già non è presente): esso può "vedere" direttamente il contenuto di queste partizioni, i sistemi operativi Apple, montati al di sopra, no.

Per l'utente finale l'ideale, ovviamente, sarebbe far utilizzare direttamente a Linux l'HFS+, il formato attualmente più utilizzato, nelle sue varianti, dai sistemi Mac OS, originalmente introdotto con Mac OS 8.1, in modo che sia possibile accedere ai files di Linux direttamente da qualunque versione uscita negli ultimi dieci anni del Mac OS, ma, stranamente, sembra che nessuno ci abbia mai realmente provato: Debian, Ubuntu, OpenSuse, Fedora, YellowDog e Slackintosh, giusto per citare alcune tra le più famose distribuzioni realizzate anche per PPC (e quindi con un occhio di riguardo verso il Mac), forniscono innumerevoli opzioni per la formattazione delle partizioni di sistema, ma non l'HFS+.
Eppure da alcuni anni tale formato è pienamente supportato dal ramo ufficiale del kernel Linux e, di conseguenza, da un po' di tempo mi chiedevo "Possibile che non sia possibile? perché nessuno ci prova? Per quale motivo non dovrebbe essere possibile?", ma, vuoi per la cronica mancanza di tempo, vuoi per l'incertezza di tutta la faccenda, non mi ero mai cimentato tentando personalmente, quasi convinto che ci dovesse essere una ragione che non conoscevo per questa grande mancanza nelle principali distribuzioni.

Ma poi, un anno e mezzo fa, qualcosa cambiò tutto…

iPodLinux è un progetto OpenSource che permette di far girare una versione ridotta di Linux sulla maggior parte degli iPod. Quello che ho notato esplorando questo sistema è che la partizione di root può essere tranquillamente quella in formato HFS+ utilizzata dagli iPod configurati per l'utilizzo su Mac: era esattamente la conferma che mi mancava, la prova che non avevo torto, che tutto ciò era possibile.

Ma i mesi sono passati e non ho mai trovato il tempo -e la voglia, ovviamente!- di mettermi lì e provare. Fino ad ora.

Con questo post inizia un articolo a puntate, nel quale spiegherò come ottenere un sistema Linux pienamente configurato per avviarsi da una partizione HFS+, in modo da garantire il massimo interscambio con Mac OS X e Mac OS Classico.

Sebbene alcuni risultati li abbia già raggiunti nel momento in cui scrivo, molte cose le devo ancora fare e le farò, quindi, direttamente mentre scrivo qui. Ciò significa che sto cominciando un'avventura che non so con certezza come andrà a finire, contribuite anche voi scrivendo commenti! ;)

La macchina
La macchina che utilizzerò per questo esperimento è un iMac G3 SE, il suo hardware particolare mi ha creato, in passato, qualche problema sia su Linux sia su OS X, ma dovrei cavarmela.
Le caratteristiche sono queste:
Processore: PowerPC G3 a 600 MHz
RAM: 640 MB
Hard Disk: 40 GB
Scheda Grafica: ATI Rage 128 Pro

Il computer è attualmente "intonso", senza nessun sistema operativo, quindi non ho il problema delle partizioni, ma vedrò di affrontare anche questo argomento.

Ci tengo a fare notare che è una macchina PowerPC e che in casa non ho macchine x86, ciò significa che se seguirete questo articolo con uno dei "nuovi" Mac Intel o, perché no, con un comune PC ci saranno delle differenze sulle procedure da seguire. Quando mi sarà possibile segnalerò gli eventuali problemi legati a tali differenze e consiglierò un metodo per risolverli, senza però fornire nessuna garanzia in proposito.

Pianifichiamo
Tutto inizia dalla scelta della distribuzione. Alla fine, probabilmente, opterò per una Debian o una Ubuntu, ma per il momento, dato che sto ancora sperimentando la mia teoria, ho bisogno della massima flessibilità in fase d'installazione, quindi Gentoo è d'obbligo: non ha un vero e proprio installer, la procedura d'installazione è quasi completamente demandata all'utente, nello spirito della "personalizzazione estrema". A causa di questa tendenza alla personalizzazione totale non è la mia distribuzione preferita: bisogna spenderci troppo tempo per ottenere un sistema veramente funzionante e emerge può essere veramente lento, dato che di pacchetti precompilati per PPC ce ne sono relativamente pochi e che la mia macchina non è recentissima, ma so apprezzarne alcune caratteristiche, tipo il succitato sistema d'installazione.

L'obiettivo è installare tre sistemi operativi su questa macchina, facendo però solo due partizioni: Mac OS X Tiger verrà messo su una partizione da circa 30 GB, Linux e Mac OS 9 su una da 10. Volendo potrei anche installare Mac OS 9 sulla stessa partizione di OS X, ma ciò impedirebbe di effettuare il trucchetto grazie al quale premendo il tasto Opzione all'avvio è possibile scegliere quale sistema operativo avviare e, dato che potrebbe tornarmi utile, opererò in modo da renderlo disponibile.

Voi, ovviamente, potrete installare sistemi operativi differenti, configurando le partizioni in modo diverso. Purtroppo non si può installare Mac OS X sulla stessa partizione di Linux (anche se, in effetti, un'idea di come fare una cosa simile ce l'avrei… dovrò provare a metterla in atto, un giorno o l'altro), dato che molti files hanno gli stessi nomi, quindi il sistema del pinguino dovrà stare su una partizione separata. Dato che Mac OS 9 usa nomi completamente diversi, il problema non si pone e potrà stare tranquillamente assieme a Linux.

Alla fine dell'articolo dovrei avere tutti e tre i sistemi operativi su due partizioni dello stesso disco e un menu di avvio che mi permetta di scegliere quale avviare.

Prepariamo il disco
Per prima cosa vediamo di fare un po' di chiarezza sulle varie varianti di HFS+ esistenti. A proposito: il Mac OS, spesso, lo chiama Mac OS Esteso.

L'HFS+ "normale" è quello introdotto originalmente con Mac OS 8.1. È gestito perfettamente da tutte le versioni recenti di Mac OS, Mac OS X e Linux (a patto che si sia conpilato il kernel in modo che lo supporti) e sarà quindi quello che useremo per la partizione dedicata a Linux e a Mac OS 9.

L'HFS+ -j (Mac OS Esteso Journaled) è stato introdotto con Jaguar (Mac OS 10.2). Il Journaling è una tecnica che fa risparmiare tempo in caso di riavvii forzati (per esempio se è saltata la corrente…), in quanto tiene costantemente un "giornale di bordo" delle azioni compiute sul disco, evitando al sistema il compito di effettuare un controllo completo del disco in questi casi.
Mac OS 9 ignora completamente il giornale di bordo, che viene poi ricostruito al successivo avvio in Mac OS X, Linux, invece, ha alcuni problemi con esso e di conseguenza, per ragioni di sicurezza, da un po' di tempo monta (ovvero "attiva") i dispositivi HFS+ -J in modalità di "sola lettura". Dato che dobbiamo poter scrivere sulla nostra partizione di root di Linux e che su Mac OS 9 è comunque inutile non useremo il Journaling su di essa. Per la partizione di OS X, invece, considerando che è comunque una funzione comoda e che non conto di scrivere sulla sua partizione da Linux, sarà proprio il formato che utilizzerò.
In ogni caso è possibile disattivare o attivare il Journaling in seguito, senza formattare, dal Terminale di MAc OS X, grazie ai comandi

sudo diskutil disableJournal /posizione/del/disco

e
sudo diskutil enableJournal /posizione/del/disco


quindi potrò rimediare facilmente nel caso in cui la mia scelta si fosse dimostrata errata.

L'HFSX (Mac OS Esteso Case Sensitive), introdotto in Mac OS X 10.4 (Tiger), ma già parzialmente supportato dal 10.3 (Panther), pone una soluzione ad uno degli aspetti più criticati del nostro file system: la mancanza di case-sensitiveness. Un file system case-sensitive pone attenzione a maiuscole e minuscole: "QUESTO" è diverso da "questo". Per l'HFS+ "tradizionale" "QUESTO" e "questo" sono identici (ma non per OS X o Linux, che li considerano ugualmente diversi!) e, di conseguenza, non possono stare nella stessa cartella. Un filesystem HFSX può o può non essere anche Journaled, come per l'HFS+ "normale".
La funzione è interessante, non c'è dubbio, ma è, in fondo, solo un dettaglio e, dato che Linux monta gli HFSX in modalità sola lettura e che non ho idea di come si comporti Mac OS 9, non userò questo formato.

In pratica avremo una partizione da 30 GB in HFS+ -j (di nome "Cadax") e una da 10 in HFS+ (chiamata "Mac OS 9").
Dato che sarebbe scomodo, non utilizzeremo una terza partizione per il bootloader, che risiederà in una cartella sulla partizione da 10 GB.

Personalmente ho scelto di effettuare il partizionamento tramite Drive Setup, presente sul CD di Mac OS 9, e di riformattare in seguito il disco destinato a Mac OS X utilizzando il suo installer, in modo da attivare il Journaling (non sarebbe stato indispensabile, ma era il metodo più veloce…), ma tali operazioni si possono eseguire con almeno altri due strumenti: Utility Disco, raggiungibile dal menu "Utility" (o "Installer" se si usa una vecchia versione) del disco d'installazione di Mac OS X o il comando mac-fdisk, presente sul disco di Gentoo. Molti di voi, probabilmente, utilizzeranno Utility Disco, mac-fdisk ha il pregio di poter creare e cancellare alcune partizioni senza modificare le altre presenti sul disco.

Nota bene: tutti i metodi citati sopra cancellano completamente i dati eventualmente già contenuti sul disco, è quindi necessario effettuare un backup completo di quelli importanti. Se proprio non potete ripartizionare cancellando tutto non posso che consigliarvi l'acquisto di iPartition o di DiskStudio, due software che permettono di ridimensionare le partizioni su dischi Mac in modo non distruttivo.
In effetti è possibile effettuare un partizionamento non distruttivo in modo del tutto gratuito, utilizzando esclusivamente strumenti OpenSource, ma, a causa dell'incerto successo della procedura, la sconsiglio. Se ne volete sapere di più potete consultare questo mio vecchio post su ItaliaMac.

Nota per gli utenti non PPC: mac-fdisk è per i soli dischi partizionati in formato APM, i dischi utilizzati sui Mac Intel, sono, di solito, in formato GUID, quelli sui comuni PC in MBR. Sui PC usate il comando cfdisk (o, in sua assenza, fdisk), per i GUID credo che vada bene una versione recente di parted.

Ho avviato Drive Setup, cliccato su "inizializza" e quindi su "Ad Hoc" ed ho partizionato in modo che la parte "superiore" del disco fosse da 10 GB e la parte "inferiore" prendesse il resto del disco. A causa di un bug (suppongo) di Drive Setup non mi è stato possibile dare subito un nome ai dischi, che sono quindi stati chiamati "senza titolo" e "senza titolo 2".

Una volta partizionato il disco e rinominate le partizioni ho installato Mac OS 9 sul disco da 10 GB e ho riavviato dal DVD di OS X per installarlo su quello da circa 30 GB. Per comodità, come dicevo, ho riformattato il disco dall'installer in modo da attivare il Journaling.

Fine Prima Puntata
Per oggi abbiamo finito: abbiamo Mac OS X e Mac OS 9 su due partizioni diverse e possiamo passare tra di loro premendo il tasto Opzione all'avvio o tramite il Pannello di Controllo (o di Preferenze di Sistema) Disco di Avvio.

Nella prossima puntata vedremo come installare un sistema Gentoo di base ed effettuare il primo avvio.
Pubblicato Domenica 15 Aprile 2007 - 18:55 (letto 9783 volte)
Comment Commenti (6) Print Stampa

avatarDa: jackoverfull Data: Mercoledi 02 Maggio 2007 - 16:09

La seconda puntata è ora raggiungibile qui.

Buona continuazione. 8)

avatarDa: sconosciuto Data: Lunedi 13 Settembre 2010 - 10:13

WOW! Geniale la tua guida!!! Semplice semplice come piace a me (ok)
Ma la terza parte non l'hai mai più fatta? Sono super-interessato al boot-loader !
Ciauz

avatarDa: jackoverfull Data: Domenica 19 Settembre 2010 - 14:16

Mi spaice, temo di non aver mai scritto una terza parte alla fine…un bootloader adatto lo puoi trovare allegato a quest'altro articolo comunque…;)

avatarDa: scager Data: Venerdi 29 Marzo 2013 - 03:17

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avatarDa: Shanquan43 Data: Venerdi 19 Aprile 2013 - 12:36

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