La proposta di legge di cui a cui facevo riferimento
un po' di tempo fa è stata
resa pubblica sul sito dell'onorevole Gabriella Carlucci.
Per prima cosa si nota il titolo del post: "Pedofilia e internet » proposta-di-legge": titolo posto lì col chiaro intento di accattivarsi l'opinione pubblica, anche se non ha
nulla a che vedere con l'effettivo contenuto della proposta.
La proposta di legge stessa, dotata per altro di un altro titolo ("PROPOSTA DI LEGGE PER “INTERNET TERRITORIO DELLA LIBERTA’, DEI DIRITTI E DEI DOVERI"), non fa che confermare le paure che esponevo
nello scorso post.
Se questa proposta dovesse venire approvata la stragrande maggioranza dei siti internet diventerebbe di fatto fuori legge.
Per un breve commento sull'articolo 2, corpo principale della proposta, vi rimando al mio
precedente intervento: il testo che era trapelato corrispondeva in effetti a quello definitivo.
L'articolo 3 designa il "comitato la tutela della legalità nella rete Internet" a cui già accennava l'articolo 2, comma 3: un vero e proprio organo a sé creato appositamente per risolvere questioni legate all'internet, come se fosse un mondo a sé, dove le leggi tradizionali e le normali procedure non avessero valore…
Particolarmente interessante è la composizione di quest'organo:
3 Membri indicati dalla Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (secondo procedure e modalità da definirsi a cura della stessa Autorità).
2 Magistrati ordinari, designati dal CSM
1 Magistrato amministrativo designato dal Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa.
1 esperto di settore indicato dalla Siae (Società Italiana degli Autori e degli Editori).
2 esperti di settore indicati dalla Confindustria.
I tre "esperti" saranno quindi nominati da società che hanno tutti gli interessi nel rendere illegali certe parti della rete, in modo da poter continuare a portare avanti per qualche altro anno un mercato moribondo in sé, a discapito dei vantaggi che tutti noi possiamo ricavare dalla
libera condivisione delle informazioni.
Interessante è anche il seguente passo:
A tale organismo potranno essere inviate segnalazioni in forma riservata o pubblica. E ad esso potranno essere sottoposti - per una valutazione tecnica e per la creazione di un repertorio casistico - gli atti giudiziari, ivi compresi gli esposti, le denunzie e le querele, relativi a tematiche di competenza.
In pratica, se la mia interpretazione non è errata, tornano in vigore, almeno per quanto riguarda internet, le denunce anonime, una delle caratteristiche più popolari dei governi di stampo fascista, secondo il vecchio adagio "divide et impera"…
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Leggete gente, leggete, sembra che la proposta della Carlucci sia stata scritta con il computer di Davide Rossi, presidente di Univideo (Unione Italiana Editoria Audiovisiva), associazione di Categoria aderente a Confindustria:
http://www.mantellini.it/?p=6474
http://www.alessandroronchi.net/2009/la-legge-della-carlucci-scritta-dal-presidente-di-univideo/
http://www.rigeneriamoci.com/i-metadati-e-lon-carlucci/