Linux su partizione HFS+ (seconda parte)

linux.pngEccoci qua, finalmente ci siamo: questa è la seconda puntata di Linux su partizione HFS+, in cui vedremo come installare un sistema Gentoo di base sulla partizione HFS+ che abbiamo preparato nella puntata precedente.

Come avevo già accennato in precedenza, la scelta di Gentoo è dovuta ad un semplice motivo: non avendo un vero installer non ci sono parti da modificare per permettere un'installazione così inusuale, non sarà quindi necessario modificare il disco di installazione per ottenere ciò che vogliamo, dovremo soltanto porre un po' di attenzione durante alcuni passaggi. In futuro vedremo di installare un distro un po' più user-friendly, probabilmente Debian.

Prerequisiti

Per prima cosa vediamo di recuperare gli strumenti che ci serviranno in questa puntata.
La cosa più importante, ovviamente, è l'immagine iso di gentoo, ottenibile da questa pagina. Consiglio di prelevare il "CD Universale", che è più completo del "Minimale". Se avete un G4, un G3 (come nel mio caso) o un PPC precedente scaricate la versione ppc a 32 bit, se, invece, avete un G5 vi servirà quella a 64 bit.
Per qualche strana ragione la 2006.1, in effetti, sembrava aver problemi. Tali problemi non sono stati segnalati da nessuna parte, pare che solo io li avessi, ma anche scaricando una seconda volta l'immagine da un altro mirror non ho risolto, così ho utilizzato la 2006.0. Se anche voi incappaste in questi problemi potete scaricare la vecchia versione da uno dei mirror, la trovate nella cartella releases/ppc/2006.0/ppc32/installcd/.

Una volta scaricata l'immagine disco, potrete masterizzarla usando Utility Disco sotto Mac OS X, Disk Copy sotto i Mac OS X più vecchi, Toast sotto Mac OS Classico o vari strumenti, a riga di comando o con un'interfaccia grafica, sotto molti sistemi UNIX, una semplice ricerca su Google dovrebbe permettervi di trovare lo strumento giusto per la vostra configurazione di sistema…

Il secondo, importantissimo, strumento che utilizzeremo sarà un buon editor di testo, che non abbia problemi a gestire i fine linea UNIX.
La scelta è vastissima, quindi vi indicherò soltanto quelli che ritengo i più adatti.

Su Gentoo avrete già l'ottimo nano, un editor da shell semplice e minimale, consigliato anche nello stesso manuale di Gentoo. Ovviamente se voi ne preferite un altro siete liberissimi di usare quello, dopotutto questo è il bello di UNIX… ;)

Su Mac OS X c'è, in effetti, nano, ma potrebbe essere comodo avere un editor dotato di interfaccia grafica…
Non posso che consigliarvi TextWrangler, una versione ridotta (ma comunque potentissima) del famoso BBEdit. Altre alternative più che adatte potrebbero essere Smultron o l'editor integrato in Xcode.

Per Mac OS Classico la scelta è meno variegata, ma c'è. Personalmente vi consiglio BBEdit Lite, parente strettissimo del succitato TextWrangler, che si è dimostrato ben più che sufficiente per quello che ci ho dovuto fare finora.

Infine, dovrete aver seguito la puntata precedente, ottenendo una configurazione simile alla mia.
Personalmente ora ho Mac OS X su una partizione da circa 30 GB al fondo del disco rigido e Mac OS 9 su una da circa 10 Gb all'inizio dello stesso, sulla quale verrà installato anche Linux.
Ricordo che le ho configurate così per poter avviare Mac OS 9 alla pressione del tasto "d" all'avvio del Mac e che Linux, purtroppo, non potrà risiedere sulla stessa partizione di Mac OS X, dato che i nomi di alcuni files sarebbero gli stessi.

Se siete pronti continuate con la lettura, altrimenti tornate alla puntata precedente e configurate i dischi come li volete.

Avvio dal CD di Gentoo
Una volta masterizzata l'immagine disco non vi resta che avviare dal CD risultante. Sarà utile capire se state utilizzando una macchina NewWorld, come nel mio caso (cosa che rende le cose decisamente più semplici), o una OldWorld. In pratica tutti i Mac PPC precedenti ai G3 e tutti i PowerMac G3 e PowerBook G3 col case non "colorato" sono OldWorld.
Una cosa molto importante da fare prima di procedere è aggiornare il firmware: molti vecchi Mac non si avviano da Linux se non l'avete fatto. L'utility Mactracker dovrebbe permettervi di capire se ne avete bisogno.

Se la vostra macchina è una OldWorld vi servirà l'utility BootX, la trovate nella cartella "oldworld" del CD di Gentoo.
In caso contrario molto probabilmente basterà avviare mentre tenete premuto il tasto "C", come se si trattasse di un comune disco d'installazione Apple.
Su alcuni Mac (per esempio sul mio iMac DV@400) questo non funziona, ma funziona il selettore grafico di avvio, raggiungibile premendo il tasto Opzione (detto anche "alt") all'accensione.
Se neanche il selettore grafico funzionasse (o se proprio non ci fosse, come accade sui primi iMac e PowerMac G3 colorati…) dovrete entrare in Open Firmware ed eseguire l'avvio da lì.
Per farlo avviate il Mac premendo contemporaneamente i tasti Opzione, Mela, "O" e "F", verrete lasciati nella shell di Open Firmware.
Ora il comando
boot cd:\boot\ofboot.b
dovrebbe effettuare il boot dal CD di Gentoo, sempre che esso sia stato messo nel lettore CD interno del vostro Mac. Se state cercando di avviare da un Cd posto in un lettore esterno, Firewire o USB, le cose potrebbero essere un po' più difficili, non posso che consigliarvi la lettura di questo mio post, che potrebbe tornarvi utile.

Prepariamoci ad installare
La leggenda più famosa riguardo a Gentoo riguarda la difficoltà della sua installazione. Come tante leggende, pur avendo una base di verità (le prime versioni, in effetti, avevano questo "problema"…), è oggi totalmente falsa: esiste un dettagliatissimo manuale d'installazione, disponibile anche in italiano e consultabile direttamente dal CD d'installazione, che rende tutto il processo alla portata di chiunque sappia leggere e seguire delle istruzioni…

Un trucchetto che potrebbe esservi molto utile è conoscere il concetto di "terminale virtuale" (lo so: se siete esperti lo conoscete già fin troppo bene… :D): in pratica, fin dalle prime versioni, nell'ambiente testuale di Linux c'è qualcosa di molto simile ai Desktop virtuali, che su Mac OS X arriveranno soltanto con Leopard, grazie a Spaces.
Premendo Opzione e un tasto funzione (F1, F2…) o una delle frecce orizzontali potrete passare da un terminale virtuale all'altro, cosa che vi consentirà di tenere aperto il manuale di Gentoo su uno, questa pagina (il programma links è un pratico browser testuale, disponibile anche sul CD d'installazione…) su un altro ed eseguire l'installazione nei rimanenti, dovrete solo fare un po' di attenzione a non confondervi…

Aprite quindi il manuale d'installazione di Gentoo e cominciate a seguirlo…

Passaggi particolari
Dato che la nostra configurazione è particolare alcuni passaggi saranno da effettuare in modo differente rispetto a quanto indicato sul manuale d'installazione.

La prima differenza riguarda il punto quattro: "Preparazione dei dischi". Il manuale di Gentoo presuppone che voi vogliate partizionare il disco e formattare una partizione per poter installare il nuovo sistema, ma ciò è esattamente quello che vogliamo evitare, quindi potreste addirittura evitare di leggere quella sezione (anche se vi consiglio di farlo ugualmente).

Per prima cosa dovrete scoprire su quale partizione volete installare. Il comando mac-fdisk -l farà eseguire a pdisk (installato, nel mio caso, in una vecchia versione di mac-fdisk…) una scansione dei dischi, alla ricerca di mappe di partizione Apple.

Se avete un Mac con disco interno ata molto probabilmente il dispositivo giusto sarà /dev/hda, se, invece, avete un sata, come nel caso dei G5, sarà /dev/sda.

Selezionate quindi il dispositivo giusto col comando
mac-fdisk /dev/dispositivo

inserite p, premete invio ed osservate:
livecd ~ # mac-fdisk /dev/hda
/dev/hda
Command (? for help): p
/dev/hda
# type name length base ( size )
/dev/hda1 Apple_partition_map Apple 63 @ 1 ( 31.5k)
/dev/hda2 Apple_Driver43 Macintosh 54 @ 64 ( 27.0k)
/dev/hda3 Apple_Driver43 Macintosh 74 @ 118 ( 37.0k)
/dev/hda4 Apple_Driver_ATA Macintosh 54 @ 192 ( 27.0k)
/dev/hda5 Apple_Driver_ATA Macintosh 74 @ 246 ( 37.0k)
/dev/hda6 Apple_FWDriver Macintosh 200 @ 320 (100.0k)
/dev/hda7 Apple_Driver_IOKit Macintosh 512 @ 520 (256.0k)
/dev/hda8 Apple_Patches Patch Partition 512 @ 1032 (256.0k)
/dev/hda9 Apple_HFS senza titolo 20480000 @ 1544 ( 9.8G)
/dev/hda10 Apple_HFS senza titolo 2 59541035 @ 20481544 ( 28.4G)
/dev/hda11 Apple_Free Extra 21 @ 80022579 ( 10.5k)

Block size=512, Number of Blocks=80022599
DeviceType=0x0, DeviceId=0x0
Drivers-
1: @ 64 for 23, type=0x1
2: @ 118 for 36, type=0xffff
3: @ 192 for 21, type=0x701
4: @ 246 for 34, type=0xf8ff

Quello che state cercando è una partizione di tipo "Apple_HFS" che, nel mio caso, sarà grossa circa 10 GB.
Annotatevi il percorso della partizione, vi servirà tra poco. Nel mio caso sarà /dev/hda9 (se vi chiedete da dove spuntino fuori i "senza titolo", la risposta è piùttosto semplice: sono stati messi lì da Drive Setup quando, nella scorsa puntata, ho partizionato il disco. Le varie "strane" partizioni più sopra, che voi, probabilmente, non avrete, derivano dall'anzianità del Mac in questione: vari installer Apple hanno aggiornato i driver del disco, aggiungendole).

Ora uscite da mac-fdisk inserendo q e premendo invio: non vi servirà più.

Tutto ciò che vi resta da fare è "montare" la partizione, in modo da poter procedere nell'installazione. Il comando da dare sarà
mount -t hfsplus /dev/partizione /mnt/gentoo/
Nel mio caso, quindi, è
mount -t hfsplus /dev/hda9 /mnt/gentoo/
Una volta fatto, se non ci sono stati errori, assicuratevi di aver montato la partizione giusta. Il comando
ls /mnt/gentoo/
vi restituirà il contenuto della partizione. Se ci avete installato Mac OS 9 conterrà la sua Cartella Sistema, se è vuota sarà vuota e così via. Un trucchetto per essere sicuri potrebbe essere quello di creare, dal Mac OS, una cartella vuota chiamata "partizione giusta", che verrebbe vista immediatamente con questo comando…

La sezione 4 del manuale menziona anche una partizione di swap, noi ne faremo a meno, configurando più avanti un file che svolga la stessa funzione.

Se è tutto OK andate avanti, sempre seguendo il manuale.

Il secondo punto in cui ci saranno differenze è il 7: "Configurazione del Kernel".
Nei kernel Linux moderni il supporto HFS+ viene compilato di default come modulo, ma noi dobbiamo compilarlo integrandolo direttamente, altrimenti il sistema non si potrebbe avviare. L'utilizzo di genkernel , come spiegato dal manuale, è la via più semplice per compilare un kernel, ma purtroppo non lo possiamo utilizzare, quindi dovremo seguire la Configurazione Manuale. Fatelo, quando siete in menuconfig andate in File systems>Miscellaneous filesystems e assicuratevi che di fianco a Apple Extended HFS file system support ci sia un asterisco, non una "M". Già che ci siete eseguite lo stesso controllo anche per Apple Macintosh file system support: non credo che servirà, ma male non fa…

Una volta eseguito il chroot nel sistema eseguite anche questi comandi:
emerge hfsplusutils
emerge hfsutils
non sono indispensabili, ma vi torneranno utili in futuro.

L'ultimo passo che differisce rispetto alla guida è il decimo: "Configurazione del Bootloader".
Qui, in pratica, potete del tutto ignorare ciò che c'è scritto nel manuale: la nostra configurazione è estremamente particolare.

Ora presupporrò che voi stiate dando i comandi da un sistema in cui siete entrati tramite chroot, come spiegato dal manuale.

Il metodo più semplice (e, per quanto ne so, anche il migliore) per avviare una macchina NewWorld con un Linux installato completamente su una partizione HFS+ è utilizzare Yaboot (per quanto riguarda le OldWorld dovreste potervela cavare col solito BootX) ma, purtroppo, il suo tool di autoconfigurazione non è abbastanza flessibile, quindi dovremo agire manualmente.

Per prima cosa create una cartella chiamata "yaboot" nella vostra root, i bootloader risiederanno qui:
mkdir /yaboot
Copiateci dentro yaboot:
cp /usr/lib/yaboot/yaboot /yaboot/
Create un nuovo file di configurazione per yaboot:
nano -w /yaboot/yaboot.conf
Questo è il mio file di configurazione:
boot=/dev/hda9

device=hd:

partition=9

timeout=99

image=/boot/vmlinux
label=Linux
root=/dev/hda9
read-only

image=/boot/vmlinux.old
label=Linux.old
root=/dev/hda9
read-only

default = Linux
Ed ecco che cosa significano queste cose…

boot=/dev/hda9
La partizione da cui stiamo avviando.

device=hd:
Il dispositivo Open Firmware da cui avviamo. "hd:" andrà bene nella maggior parte dei casi, in caso contrario dovreste poter ottenere il percorso esteso col comando
ofpath /dev/hda
(sempre che il vostro disco sia /dev/hda, ovviamente…)
Notate come non si debba specificare la partizione.

partition=9
Ed ecco dove viene specificata…

timeout=99
Il tempo, in decimi di secondo, dopo il quale viene avviato il kernel di default se l'utente non fa nulla.

image=/boot/vmlinux
Il kernel linux. Se avete seguito bene il manuale probabilemente anche il vostro sarà "/boot/vmlinux", altrimenti agite di conseguenza.

label=Linux
Il nome con cui verrà chiamato questo kernel all'avvio del sistema. È importante che ogni kernel abbia un nome che non sia già stato assegnato ad un altro.

root=/dev/hda9
La partizione di root che verrà utilizzata dal kernel. Se questo parametro non viene impostato il sistema non potrà avviarsi.

read-only
Fa sì che la partizione di root venga avviata in modalità di sola lettura, in modo che possa venir verificata. Una volta superata la verifica verrà rimontata per poterci anche scrivere.

image=/boot/vmlinux.old
label=Linux.old
root=/dev/hda9
read-only

Quando aggiornate il kernel quello vecchio potrebbe venir rinominato in "vmlinux.old". Questa configurazione vi fornità un metodo veloce per avviarlo, casomai servisse…

default = Linux
Imposta il kernel di default, da avviare con un semplice invio o che verrà selezionato automaticamente se l'utente non fa nulla, a quello chiamato "Linux".

Una volta terminato salvate premendo control-o ed uscite con control-x.

Primo avvio
Uscite dal chroot con exit e date il comando
umount /mnt/gentoo/
per smontare il vostro disco, quindi riavviate il sistema con
shutdown -r now
ed entrate nella shell di Open Firmware tenendo premuti mela-opzione-O-F all'avvio.

Il comando
dir dispositivo:partizione,\
dovrebbe farvi vedere i files contenuti in una partizione.
Nel nostro caso la partizione che stiamo cercando è la stessa su cui abbiamo installato (per me, la numero 9), il dispositivo è probabile che sia hd.
Io, quindi, darò il comando
dir hd:9,\

e otterrò i files contenuti sulla mia partizione con Linux e Os 9.
Se hd non funzionasse avviate dal CD di gentoo e date
ofpath /dev/vostrodisco
per ottenere il percorso completo del disco.
Esso sarà piuttosto lungo e assomiglierà a /pci@f2000000/mac-io@17/ata-4@1f000/disk@0 (ma quasi sicuramente sarà differente…).

Quindi se volessi controllare il disco mettendo il percorso completo userei
dir /pci@f2000000/mac-io@17/ata-4@1f000/disk@0:9,\

Per avviare yaboot bisogna dare il comando
boot disco:partizione,\yaboot\yaboot
che nel mio caso sarà
boot hd:9,\yaboot\yaboot
Yaboot si lamenterà, dicendo che la partizione su cui risiede non è del "tipo" giusto, voi ignoratelo, non ha importanza.
Da qui in poi tutto dovrebbe procedere come se aveste installato Gentoo normalmente, quindi per oggi abbiamo finito. :)
In caso contrario, se vi accorgeste di aver sbagliato nel configurare yaboot.conf, potete modificarlo nuovamente anche da OS X o Mac OS 9.

Quando avviate in OS X non dovrebbero esserci problemi, in OS 9 fate solo attenzione a non modificare i files di sistema di Linux, in quanto ciò potrebbe modificare i loro permessi.

Nella prossima puntata vedremo come configurare uno script di avvio che permetta di scegliere quale sistema operativo avviare, installeremo gli strumenti di genstione HFS+ per Linux, in modo da permettergli di verificare e correggere l'integrità della sua partizione di root e configureremo un file di swap, cosa che ci permetterà di utilizzare la memoria virtuale anche su Linux.
Pubblicato Mercoledi 02 Maggio 2007 - 16:06 (letto 6764 volte)
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